Caffè Pedrocchi

Padova

BREVE DESCRIZIONE

Lo storico Caffè Pedrocchi, un vero gioiello nel cuore di Padova, è stato ideato negli anni trenta del 1800 da Antonio Pedrocchi, figlio di un caffettiere bergamasco, con la visione di diventare “il più bel caffè della Terra”. Dal punto di vista architettonico, l'edificio è una fusione di stili neoclassico e gotico veneziano che riflette lo spirito romantico del XIX secolo. All'interno, al piano terra, si trovano le sale che prendono il nome dai colori che le dominano: la Sala Bianca, la Sala Rossa, la Sala Gialla e la Sala Verde, quest’ultima era un rifugio per i cittadini e gli studenti meno agiati, che vi potevano soggiornare e riscaldarsi, dando origine all'espressione “essere al verde”. Il primo piano colpisce per le sale elaborate, ognuna ispirata a diversi periodi storici, tra cui l'etrusca, la greca, la romana, la rinascimentale, l'ercolana/pompeiana, l'egizia e la sala napoleonica/rossiniana, quest'ultima dedicata a Gioacchino Rossini. Dal 1891, il Caffè Pedrocchi è di proprietà del Comune di Padova, rimanendo uno spazio dove abitanti e turisti possono immergersi nella storia e nella vita quotidiana della città.

QUESTO LUOGO È IMPORTANTE PERCHÉ

Fino al 1916, il caffè si guadagnò il soprannome di “caffè senza porte” perché era aperto sia di giorno che di notte, grazie anche alla lungimiranza del proprietario che installò luci a gas, facendo del Pedrocchi uno dei primi locali a farne uso. Grazie alla sua posizione centrale e alla vicinanza all'Università, il Pedrocchi è stato un centro culturale e di scambi di fondamentale importanza, un punto d'incontro privilegiato per studenti e figure di spicco. Alcuni dei nomi importanti qui accolti furono Stendhal, Ippolito Nievo, Gabriele D'Annunzio, Eleonora Duse, Lord Byron e il futurista Marinetti.

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